il ritorno di mary poppins

 Il ritorno di Mary Poppins con la voce di Giorgio Borghetti su Rai 1

Il ritorno di Mary Poppins è in onda su Rai1 alle 21.25.

Giorgio Borghetti è la voce italiana di Lin-Manuel Miranda che nel film è Jack

il ritorno di mary poppinsIl ritorno di Mary Poppins è diretto dal regista candidato all’Oscar e all’Emmy Rob Marshall,

scritto da David Magee,  con protagonista Emily Blunt.

Il film è ambientato a Londra durante la Grande Depressione degli anni ‘30,

ventiquattro anni dopo gli eventi del film originale.

Michael Banks lavora nella stessa banca in cui lavorava suo padre e vive ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi con i suoi tre figli Annabel, Georgie e John e la domestica Ellen.

Proseguendo la tradizione inaugurata dalla loro madre, Jane Banks combatte per i diritti dei lavoratori e aiuta la famiglia di Michael.

Quando la famiglia subisce una perdita personale, Mary Poppins ritorna magicamente nella vita dei Banks e, con l’aiuto di Jack, li aiuta a ritrovare la gioia di vivere e il senso della meraviglia.

Il film, sequel del film del 1964 Mary Poppins, è liberamente ispirato alla serie di romanzi di Pamela Lyndon Travers.

CURIOSITA’

Il film è stato candidato a 4 premi Oscar:

migliori costumi (Sandy Powell), miglior colonna sonora (Marc Shaiman), miglior canzone (“The Place Where Lost Things Go”) e  miglior scenografia (John Myhre e Gordon Sim).

All’età di 93 anni al momento dell’uscita del film, Dame Angela Lansbury è l’attrice più anziana mai apparsa in un film Disney

(aveva infatti 91 anni quando le riprese si sono svolte tra febbraio e luglio 2017).

Ha solo due mesi in più dell’attore più anziano di un film Disney, Dick Van Dyke, che ha anche stabilito il record con questo film.

“Il Ritorno di Mary Poppins” è stato rilasciato 54 anni dopo Mary Poppins (1964), stabilendo un nuovo record come il divario più lungo tra un film live-action e il suo sequel.

Emily Blunt ha studiato il lavoro di P.L. Travers, e ha scoperto che il personaggio è notevolmente diverso dalla visione di Walt Disney e

dalla caratterizzazione di Dame Julie Andrews in Mary Poppins (1964), quindi l’interpretazione di Blunt è più vicina ai libri.

Karen Dotrice, che ha interpretato Jane Banks in Mary Poppins (1964), ha un cameo in questo film (come “La donna elegante”).

Lo sviluppo di un sequel di Mary Poppins (1964) era stato a lungo in gestazione e bloccato nella fase di sviluppo dall’uscita del primo film.

Walt Disney ha tentato di produrre un sequel un anno dopo l’uscita del film, ma è stato rifiutato dall’autrice P.L. Travers, che aveva apertamente respinto l’adattamento cinematografico della Disney.

Alla fine degli anni ’80, l’allora presidente dei Walt Disney Studios Jeffrey Katzenberg e il vicepresidente della produzione live-action Martin Kaplan

si sono avvicinati a Travers con l’idea di un sequel ambientato diversi anni dopo il primo film, con i bambini Banks ora adulti e una Mary più anziana.

Poppins con Dame Julie Andrews che riprende il ruolo. Travers ha nuovamente respinto l’idea proposta ad eccezione del ritorno di Andrews. Lo studio ha presto abbandonato il progetto.

“Il ritorno di Mary Poppins” è il primo film ibrido animato live-action/tradizionale della Disney da Come d’incanto (2007).

Dei 448 costumi originali realizzati per questo film, Topsy (Meryl Streep), la cugina capricciosa di Mary Poppins (Emily Blunt), ha dedicato la maggior parte del tempo al reparto costumi:

otto persone hanno trascorso cinque settimane a stampare e dipingere a mano il disegno sul davanti tessuto per realizzare sei versioni identiche.

“Il ritorno di Mary Poppins” è stato scelto dal National Board of Review e dall’American Film Institute come uno dei dieci migliori film del 2018 e

ha ricevuto numerose nomination ai premi, tra cui quattro ai Golden Globes (incluso per il miglior film – Musical o Commedia), nove ai 24° Critics’ Choice Awards e una nomination ai SAG Award per Emily Blunt ai 25° Screen Actors Guild Awards.

Il cast comprende due vincitori dell’Oscar: Colin Firth e Meryl Streep; e tre candidati all’Oscar: Dame Angela Lansbury, Dame Julie Walters e Lin-Manuel Miranda.

 “Il ritorno di Mary Poppins” è basato sui libri di P.L. Travers “Mary Poppins ritorna” e “Mary Poppins apre la porta”.

Gli elementi del primo includono Mary Poppins che arriva su un aquilone, la casa capovolta dei Turvey e il mondo all’interno della ciotola antica. Da quest’ultimo nasce l’avventura sotto l’oceano.

Emily Blunt e Meryl Streep hanno precedentemente lavorato con lo scrittore, produttore e regista Rob Marshall in Into the Woods (2014).

Karen Dotrice, l’attrice che ha interpretato Jane Banks in Mary Poppins (1964), appare nel film in un cameo: è la donna elegante che chiede alla famiglia Banks indicazioni per 19 Cherry Tree Lane.

Ripete anche una strofa che ha cantato come Jane nel primo film.

Mr. Dawes, Jr. inizia a raccontare ai bambini di Banks la barzelletta su un “uomo con una gamba di legno di nome Smith”.

Si ferma prima di completarla, e con una buona ragione: in Mary Poppins (1964), suo padre è morto dal ridere troppo alla battuta finale.

All’età di 91 anni, Dick Van Dyke, che ha interpretato Bert e Mr. Dawes, Sr. in Mary Poppins (1964), torna a interpretare Mr. Dawes, Jr., il presidente in pensione della banca,

che ora è gestita da suo nipote, interpretato da Colin Firth.

“Il ritorno di Mary Popppins” costato 130 milioni di dollari ne ha incassati circa 350.

appare-ranman!

Appare-ranman! è una serie televisiva con la voce di Giorgio Borghetti

Appare-ranman!  è una serie televisiva animata scritta e diretta da Masakazu Hashimoto prodotta dallo studio P.A.Works.

appare ranman Appare-ranman! è un adattamento manga, illustrato da Ahndongshik, viene serializzato sulla rivista Young Ace della Kadokawa Shoten.

Appare-ranman! è doppiata in italiano el’edizione doppiata va su Anime Generation.

Giorgio Borghetti è la voce di Seth Rich Carter.

Appare-ranman! si compone di 13 episodi animati da P.A. Works (Maquia).

Ahndongshik (Gagoze) è autore del character design originale, adattato da Yurie Oohigashi per l’animazione, e cura l’adattamento manga sulle pagine della rivista di seinen manga Young Ace di Kadokawa.

Il XIX secolo è agli sgoccioli.

Dopo un incidente, il geniale ma imbranato ingegnere Appare Sorano e l’astuto ma codardo samurai Kosame Isshiki si ritrovano alla deriva su una barca che dal Giappone li porta in America.

Al verde, i due decidono di competere nella Trans-America Wild Race per vincere il premio in palio e tornare a casa. I due, in un auto a vapore che hanno costruito, intraprendono così un viaggio senza sosta,

che li porterà da Los Angeles a New York combattendo temibili rivali e fuorilegge del selvaggio West

Yurie Ohigashi supervisiona le animazioni ed è suo anche il character design, adattato partendo dai concept realizzati da Andongshik (Renjou Desperado).

Il mehanical design è invece stato affidato a Shiho Takeuchi.

Come direttore artistico troviamo Miho Sugiura, mentre la fotografia e il compositing sono curati da Satoshi Namiki.

Naomi Nakano partecipa al progetto come colorista, mentre Motonari Ichikawa dirige la sezione 3D.

Il montaggio è di Ayumu Takahashi, Satoki Iida è il direttore del suono e la colonna sonora è firmata da Evan Call (Violet Evergarden, Symphogear GX) per Lantis

 

 

 

la famiglia addams

La Famiglia Addams in onda su Rai 3 con la voce di Andrea Lavagnino

La Famiglia Addams  va in onda su Rai Tre alle 21:20.

La Famiglia Addams  è il film d’animazione  diretto da Greg Tierman e Conrad Vernon.

Andrea Lavagnino è la voce di Conrad Vernon che nel film è lo spirito della casa.

la famiglia AddamsVentunesimo secolo:  gli Addams vivono nel loro maniero del New Jersey avvolto da una nebbia perenne con tutta la famiglia al seguito.

Prediligono un’esistenza isolata dal resto del mondo, entrandovi in contatto solo nei momenti di estrema necessità.

Nel frattempo, la pallida e perennemente triste e annoiata Mercoledì si reca a scuola

dove conosce una sua coetanea e inizia a vivere tutti i problemi dell’adolescenza.

Però la loro vita si scontra con quella dell’infida Margaux Needler,

conduttrice di reality che si concentra sulla ristrutturazione di vecchie case e maniaca del controllo.

La donna desidera che tutta la città brilli di colore pastello e, vedendo il maniero lugubre degli Addams, ne rimane sconvolta.

La famiglia Addams non è nata né al cinema né tantomeno in televisione.

A crearla è stato infatti il disegnatore americano Charles Addams nel 1938 per alcune sue vignette.

CURIOSITÀ

Mercoledì ha un polpo domestico di nome Socrate nel film.

Nella serie tv originale La famiglia Addams (1964), il polpo domestico si chiamava Aristotele ed era di proprietà di Pugsley.

Nel film del 1991 non appare ma viene citato nei piedi del letto di mercoledì.

Nella scena del matrimonio di apertura, Morticia viene mostrata mentre emerge da quella che apparentemente è la sua dimora situata in una fogna.

Oscar Isaac (Gomez) e Charlize Theron (Morticia) hanno registrato le loro battute separatamente e in realtà non si sono incontrati fino a quando non hanno fatto la promozione stampa per il film.

La stanza di Pugsley è piena di vari segnali stradali. Nel lungometraggio cinematografico La famiglia Addams (1991), Pugsley ha l’hobby di collezionare segnali di stop e vari segnali di avvertimento stradali.

Le trecce di mercoledì sono legate in cappi, un nuovo stile per il personaggio mai visto prima.

Il nome del cugino Itt è invece scritto “It”, è la terza volta che succede.

Apparentemente il cugino Itt parla in una lingua incomprensibile. In realtà è solo inglese al contrario.

In originale il cugino Itt è “doppiato” in questo film dall’artista hip hop Snoop Dogg.

Mercoledì voleva lasciare la famiglia anche nbell’episodio Mercoledì se ne va di casa (Wednesday Leaves Home) della serie tv originale e nel suo remake La nuova famiglia Addams (1998).

C’è stato un  sequel  dal titolo La Famiglia Addams 2 (2021).

“La Famiglia Addams” costato 24 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 203.

 

 

Il favoloso mondo di Giorgio Borghetti da E.T. a Captain T.

Giorgio Borghetti, doppiatore italiano di grande successo, dall’esordio in  E.T. l’extraterrestre non si è più fermato

diventando la voce di star del cinema internazionale ed intrepretando decine di serie tv italiane e tanto altro.

giorgio borghettiFa parte del cast fisso della serie Un posto al sole.

Borghetti, partiamo dal grande successo che sta riscuotendo ovunque il corto Captain T, come nasce questo lavoro e si aspettava tanti premi?

Captain T è nato dall’idea di Andrea Walts di raccontare una storia che riguardasse il doppiaggio,

un omaggio a quel mestiere che mi hai dato la possibilità di entrare nel fantasmagorico mondo dello spettacolo.

Quando mi ha parlato sono stato subito entusiasta perchè si parla di doppiaggio

ma anche della crisi di un uomo di cinquanta anni non più soddisfatto dal suo mestiere.

Quando si fa un film e si decide di investire nella campagna festivaliera speri sempre di vincere un premio;

ormai siamo arrivati a riceverne più di 20 quindi devo dire che la realtà ha superato anche le più rosee aspettative.

Speriamo di continuare ancora perché i festival più o meno finiscono fra qualche mese quindi Incrociamo le dita

 

Borghetti, stiamo assistendo a un successo della serialità, penso a La casa di Carta, o Squid game, recentemente doppiato in italiano.

Come mai il pubblico si ritrova così tanto nelle serie, in alcuni casi, a scapito dei film?

Le serie televisive hanno sempre fatto parte della storia della cinematografia;

basti pensare a  Robbie Williams che è stato Mork  in Mork e Mindy, una serie che ha accompagnato la storia di tutti noi,

Ron Howard il Ricky Cunningham di Happy Days, che è diventato uno dei più bravi registi che ci sono adesso in circolazione.

Quindi non penso che una serie televisiva possa essere a discapito di un film.

Io ho un’idea del mestiere dell’attore come è come se fosse una torta con tante fette: quella del cinema, quella del teatro, quella della pubblicità.

Ci sono, poi, delle serie che hanno un particolare successo come La casa di papel, o Squid game, così come lo è stato negli anni 80 Beverly Hills 90210.

Le serie hanno sempre caratterizzato la storia della cinematografia ed ancora oggi è così.

 

Quali sono i segreti per diventare un bravo doppiatore?

Allora sfatiamo il fatto che per diventare un bravo doppiatore bisogna avere una bella voce questa qui secondo me è una grande menzogna;

bisogna avere la voce giusta per il personaggio che si deve doppiare perché altrimenti ci sarebbero soltanto voci di primi attori.

Non è vero ci sono voci di caratteristi straordinari, ci sono voci che possono cambiare, bisogna aver la voce giusta per il personaggio che si sta doppiando.

Bisogna essere attori a tutti gli effetti perché con il doppiaggio hai il 70% del tuo corpo, per quanto riguarda la voce, per poter esprimere quelle che sono le tue emozioni, il 30% però ce lo devi mettere.

 

Ci devi mettere lo studio del personaggio che stai facendo,

lo studio della scena che stai doppiando e capire che cosa può succedere dentro di te

per far sì che questa tua voce possa entrare in simbiosi con il personaggio e la scena che stai che stai doppiando.

 

Borghetti, lei che percorso artistico ha fatto?

Io ho iniziato nelle sale di doppiaggio e quindi quella è stata la mia scuola.

A quel tempo il lavoro era molto più rilassato, non c’erano questi tempi forsennati che ci sono adesso, quindi c’era la possibilità di imparare.

Poi al momento in cui ho voluto associare un corpo a questa voce, ho incontrato il mio insegnante, il mio mentore, che si chiama Riccardo de Torrebruna;

lui è quello che ha fatto sì che io potessi, in qualche modo, unire il corpo alla voce e viceversa quindi far sì che quelle parole che venivano fuori dalla mia bocca fossero frutto di  tutto un pensiero che mi che accompagnato.

Dopo l’incontro con lui sono iniziati i primi sceneggiati televisivi Incantesimo, Carabinieri, Rivombrosa,

poi è venuto il teatro, la prosa, il musical ho cantato, ho studiato canto con Silvia Giavarotti, ho studiato con il  maestro Massimo Staiano con Fabio Lazzara.

Come dico sempre ai ragazzi che vengono a studiare con me, anche se non sono  proprio un vero e proprio insegnante,

più che altro sono uno scambiatore di emozioni, chi non si forma, si ferma e quindi io continuo a formarmi sempre.

 

Come è cambiata la vita del doppiatore nel periodo Covid?

La vita dei doppiatori con il covid  è cambiata com’è cambiata la vita di tutti noi.

Il doppiaggio ha anche un po’ anticipato il concetto del covid con questo modo di lavorare ormai in colonna separato come si dice in gergo.

Quando ho iniziato io noi facevamo Holly e Benji che eravamo in sette, otto insieme a doppiare e lo stesso lo si faceva in Cercasi Susan disperatamente oppure ne L’attimo fuggente dove ho fatto quasi tutte le scene con un altro collega.

Poi l’ottimizzazione dei tempi, questa parola che mi fa venire l’orticaria, ci ha dato l’abitudine lavorare da soli.

Bisogna stare più attenti perché comunque quando si sta in sala, si lavora senza mascherina e quindi vengono igienizzate le sale tra un lavoro e l’altro.

 

Ha doppiato tantissime star internazionali, con chi ha sentito più affinità?

Si ho doppiato grandi come Chris O’Donnell,  Ethan Hawke,  Luke Evans,  Patrick Dempsey.

Un ricordo particolare però è legato al doppiaggio di Tom Hardy nel film Legend del 2015.

Lo ricordo perché Tom Hardy interpretava, nello stesso tempo, due fratelli gemelli, uno normale ed uno psicopatico;

è stato interessante riuscire a trovare e a fare due voci completamente diverse l’una dall’altra.

Alla luce di quelli che sono stati i complimenti che mi sono stati fatti, vuol dire che sono uscito a fare un buon lavoro e sono molto soddisfatto.

 

Dal 2019 fa parte del cast di Un Posto al sole che possiamo definire un caso unico nel panorama italiano, come si trova in questo lavoro?

Sono felicissimo di far parte di Un posto al sole perché è la serie più longeva in Italia va avanti da 25 anni, abbiamo festeggiato le nozze d’argento quest’anno.

E’ una meraviglia perché  si gira a  Napoli, città splendida con tantissimi colleghi simpatici, allegri e professionali.

Quindi lunga vita a Un posto al sole. Spero di continuare a dare tanta professionalità, la mia professionalità a questa serie.

Come dico sempre, anche nel  doppiaggio, qualsiasi cosa mi trovo a fare il mio impegno è sempre massimo.

 

Ricorda il suo primo provino importante?

Ricordo non il primo ma quello per E.T. che è il film che mi ha lanciato nel mondo del doppiaggio, ero la voce di Elliot, il protagonista.

Uscì in lacrime dal provino e mio padre si scusò con i responsabili perché non ero stato in grado di fare bene.

In realtà ero in lacrime perché la scena comportava un’emozione e una commozione che diedi al massimo e forse anche per quello ho avuto il ruolo.

 

Quali consigli darebbe ad un giovane che vuole fare il doppiatore?

A un giovane che vuole diventare doppiatore dico studia;

fallo per capire che cosa vuol dire interpretare un personaggio, prepararlo, studiarlo poi ci si può specializzare sul doppiaggio.

“Dire voglio fare il doppiatore” secondo me è un po’ riduttivo.

house of gucci

The house of Gucci  il film di di Ridley Scott è nelle sale

The house of Gucci  il film di di Ridley Scott è nelle sale.

house of gucciNella pellicola appaiono star come Lady Gaga, Jared Leto, Adam Driver, Al Pacino, Jeremy Irons e Salma Hayek.

Intorno al film c’è stato, fin dal primo momento, un grande entusiasmo dei fan italiani

che hanno seguito le star del cast impegnate a girare le varie scene in diverse località italiane.

 

Lady Gaga è doppiata da Benedetta Degli Innocenti, ex allieva della nostra Accademia.

Il film House of Gucci, basato sul libro The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed di Sara Gay Forden.

L’adattamento cinematografico è stato sceneggiato da Roberto Bentivegna e la pellicola è prodotta da Ridley e Giannina Scott

con la casa di produzione Scott Free Productions e da Kevin Walsh.

Un mix di fashion, dramma, sangue, ricchezza e mistero che tiene già incollati allo schermo soltanto con questo trailer.

Purtroppo la storia che racconta è il tristemente celebre fatto di cronaca nera, ossia l’omicidio di Maurizio Gucci

Lady Gaga nel film presterà il volto a Patrizia Reggiani, la moglie di Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver, accusata di aver commissionato l’omicidio del marito a Milano nel 1995,

scontando poi una pena di 17 anni a San Vittore – quello che lei ha sempre chiamato provocatoriamente «Victor’s Residence».

House of Gucci racconta, principalmente, la storia dell’omicidio di Maurizio Gucci, nipote diretto di Guccio Gucci,avvenuto per decisione della moglie Patrizia Reggiani.

La mattina del 27 marzo del 1995 Maurizio Gucci viene assassinato con diversi colpi di pistola da un uomo misterioso.

Dopo due anni di indagini la polizia di Milano arresta tutti i sospettati: Pina Auriemma, Ivano Savioni, Benedetto Ceraulo, Orazio Cicala e ovviamente Patrizia Reggiani.

Patrizia Reggiani non ha mai confessato di essere la mandante dell’omicidio del marito Gucci, ma ha sempre sostenuto che l’amica Pina Auremma abbia agito di sua intenzione e iniziativa.

Ancora oggi vive del vitalizio lasciato dall’ex marito assassinato, di quasi un miliardo di lire l’anno, e pare non abbia alcun rapporto con le figlie a causa dell’eredità.

L’uscita della pellicola in Italia è prevista per il 16 dicembre e si attende una premiere in Italia per la gioia di tutti i fan.

 

 

 

music film festival angelo maggi

MusicFilm – Festival delle colonne sonore con ospite d’eccezione Angelo Maggi

“MusicFilm – Festival delle colonne sonore” torna a Ferrara  dal 17 al 19 dicembre 2021.

music film festivalIl Festival  giunge alla sua quinta edizione e, per la prima volta,

si compone di 3 giornate di formazione, spettacolo e solidarietà.

“MusicFilm – Festival delle colonne sonore” è organizzato dall’Associazione MusicFilm con Delphi International in partnership con Ferrara la città del cinema e la Fondazione Telethon.

Con il patrocinio e contributo del Comune di Ferrara, del Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara e “SCENA UNITA fondo per i lavoratori della musica e dello spettacolo”.

Angelo Maggi, sarà uno dei protagonisti del “MusicFilm –  festival delle colonne sonore”

Il tema scelto per  questa nuova edizione è ricordare e celebrare il cinema degli anni ’80 attraverso due grandi spettacoli e tre workshop

che aiuteranno i partecipanti a scoprire il laboratorio creativo di John Williams, Irene Cara, Ray Parker Jr., Ennio Morricone, Frizzi-Bixio-Tempera.

Analizzare il pensiero musicale di questi artisti aiuta a capire  il rapporto misterioso e ambivalente che lega musica e immagini nel cinema di quel decennio

che è stato capace di produrre una serie infinita di film iconici e altrettante colonne sonore.

Venerdì 17 alle ore 10, presso il Teatro Nuovo di Ferrara,  Maggi sarà ospite dello spettacolo dedicato alle scuole

80 voglia di cinema – le più belle colonne sonore degli anni ‘80” per presentare alcuni estratti del suo show “Il DoppiAttore”.

 Angelo Maggi sarà il conduttore d’eccezione  in occasione dello spettacolo che è  un viaggio musicale, spensierato e

sognante alla scoperta della musica degli anni ’80, del doppiaggio e dei film iconici che hanno fatto la storia del cinema.

Quindi  le musiche saranno eseguite, per la prima volta, dalla Ferrara Film Orchestra diretta dal M° Roberto Manuzzi.

Nello spettacolo, inoltre, ci saranno anche i ballerini più talentuosi della L.A.G School of dance di Ferrara e del Liceo Statale G. Carducci

Inoltre da segnalare che il 18 dicembre si terrà il “Workshop doppiaggio” presso la Scuola cinematografia Vancini di Ferrara, già sold out,

una occasione molto importante per chi avvicinarsi al doppiaggio cinematografico.

 

 

voci nell'ombra

I vincitori di Voci nell’ombra. Andrea Lavagnino miglior voce per il settore tv

 Voci nell’Ombra festival internazionale del doppiaggio, edizione 22esima, diretta da Tiziana Voarino e dedicata a Ludovica Modugno, si è chiusa domenica 12 dicembre 2021 a Genova.

voci nell'ombraAlla cerimonia di premiazione  di  Voci nell’Ombra  assegnati gli  Anelli d’Oro

nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale di Genova.

L’Anello d’Oro per le migliori voci maschile e femminile del cinema va a

Stefano De Sando, doppiatore di Gary Oldman in MANK, e

a Tiziana Avarista, doppiatrice di Candela Peña nel film IL MATRIMONIO DI ROSA.

Le migliori voci nel settore televisione sono quelle di Andrea Lavagnino, Alvaro Morte nella serie LA CASA DI CARTA, e

Chiara Colizzi, doppiatrice di Nicole Kidman in NINE PERFECT STRANGERS.

L’Anello d’Oro per il miglior doppiaggio generale televisivo va  a Laura Boccanera per BILLIONS.

Il premio per l’adattamento dei dialoghi, una particolare e complessa specializzazione del settore,

è andato ad Alessandro Rossi per il film THE FATHER,

a Roberto Gammino e Alessia La Monica per la serie televisiva LUPIN.

Da evidenziare il  Premio alla Carriera andato a Luigi La Monica,

doppiatore tra gli altri di Jonathan Pryce, Christopher Walken e William Hurt.

Un riconoscimento è andato ai giovani Alberto Vannini e Luca Tesei, voci del film d’animazione LUCA.

La serie televisiva BLANCA ha ottenuto il Premio internazionale per l’audioinnovazione inclusiva,

premio ottenuto per la particolare tecnica utilizzata per consentire un ascolto perfetto anche alle persone ipoudenti.

Il PREMIO SIAE per Davide Turla e l’Anello d’Oro all’accessibilità è stato assegnato a 01 Distribution.

La XXII edizione di Voci nell’Ombra è sostenuta da MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo,

Regione Liguria, Fondazione Agostino De Mari,

SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Nuovo IMAIE,

Quidam – eccellenza nella lavorazione del vetro per l’edilizia e per l’interior design, Gruppo Banca Carige, Artis Project,

Blindsight Project ODV e da Tiziana Lazzari – Cosmetic Dermatology.

doppiatore angrisano

Il doppiatore Alberto Angrisano nel segno dei grandi Maestri

Alberto Angrisano è uno dei doppiatori italiani più versatili, lo troviamo, infatti, impegnato in film italiani ed internazionali, in serie tv ed in tantissimi cartoni animati.

doppiatore angrisanoDi certo è uno dei doppiatori più interessanti anche perché, da attore, si è formato con grandi maestri.

Con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere e ci siamo immersi appieno nel mondo del doppiaggio.

 Dopo il diploma preso alla scuola di Casagrande ha lavorato con grandi interpreti come Lavia, con il quale ha esordito e Rigillo.

Cosa ha imparato da questi grandi artisti?

Ho avuto la fortuna di lavorare con Lavia per tre anni e soprattutto con Antonio Casagrande;

quest’ultimo alla fine del secondo anno di scuola mi disse: ”Alberto tu devi lavorare, lavora con noi” e così ho debuttato in uno spettacolo in una giornata molto particolare.

Fu il giorno in cui morì Stefano Satta Flores ricordo che alla fine della prima ci fu l’omaggio, con un minuto di silenzio, nei confronti di questo grandissimo artista.

Da loro ho imparato innanzitutto la disciplina perché per fare teatro ci vuole una grandissima disciplina, ci sono lunghe ore di attesa dietro le quinte.

Se si ha la fortuna di poter lavorare con grandi maestri e rubare il lavoro impari come si sta in scena.

Ho imparato il rigore, con loro ho imparato veramente come si affronta un personaggio, come lo si gestisce.

Del resto se hai la possibilità di lavorare con grandi come Lavia devi per forza imparare il mestiere altrimenti non è quello che fa per te ed è bene cambiare.

Angrisano, come è diventato doppiatore?

Avevo preso un impegno con me stesso quando  ho cominciato  a 20 anni  che se entro i 33 anni di vita non avessi avuto almeno un ruolo da coprotagonista avrei dovuto cercare altro.

Devo dire che quelli erano anni fortunati per noi teatranti, guadagnavamo tanto, ma ho anche dissipato i guadagni come accade spesso quando si è giovani.

Nel 1996 parlai con Lavia scusandomi per il fatto che non avrei continuato a lavorare con loro perché volevo un cambio di marcia e lui mi disse che conosceva bene Rodolfo Bianchi e

che mi avrebbe fissato un incontro con lui.

Quell’ incontro con Bianchi è stato per me fondamentale perché lui mi ha fatto capire come dovevo cambiare per fare il doppiatore.

Ho lavorato tanto, passo dopo passo, ora dopo ora, non guadagnando nulla se non per piccole cose, e ho cominciato a fare il doppiatore.

Sono diventato doppiatore, ovviamente, ascoltando i grandi maestri, avvalendomi anche della presenza di

una persona a cui sarò sempre molto grato che è Renato Cortesi che considero il mio maestro in assoluto.

Lui, alla sua scuola di Napoli, mi ha detto che era il mio mestiere, cucito addosso per me e, parliamo di anni in cui si doppiava ancora con videoregistratore e  con televisore.

Ho cominciato a salire i gradini e, ancora altri ce ne sono da salire, non mi considero di certo una persona arrivata,

per giungere al punto in cui sono dove sono riconosciuto ed apprezzato.

Si può intraprendere il mestiere del doppiatore senza essere attori?

Sono veramente felice di insegnare  perché considero l’insegnamento una esperienza che arricchisce sia i docenti che i discenti,

mi riferisco all’energia dei ragazzi, alla grande capacità che hanno, non tantissimi ma parecchi, di approcciare a questo mestiere.

Ma ai giovani dico che per fare questo lavoro bisogna essere attori perché il doppiaggio non è semplicemente un copia-incolla di quello che fa l’attore sullo schermo;

l’attore per fare un personaggio lo ha sentito il personaggio, ha usato una tecnica per farlo, ha un’espressività che solamente un attore di teatro o un attore in genere possono avere.

Non si può riportare semplicemente con la voce perché l’arte del doppiaggio è veramente la più difficile in assoluto.

L’attore di teatro usa i costumi, le movenze, ha la scenografia intorno, quelli che lavorano in tv hanno il trucco e parrucco,

il doppiatore, invece, non ha orpelli perciò dico che la condizione necessaria e imprescindibile è essere attori per fare i doppiatori.

Angrisano quanto è difficile dare voce ad un personaggio di un cartone animato, visto che lei ne intrepreta davvero tanti?

I cartoni animati sono, secondo me, il banco di prova più complicato per un doppiatore per due motivi perché sono cartoni e

sono sempre abbastanza come dire estremizzati, i personaggi dei cartoni sono veramente complicatissimi;

c’è la caratterizzazione del personaggio per cui la voce va sporcata in un certo modo, vanno usati dei toni bassi che non sono umani.

Mi sono divertito da morire a fare doppiaggi di cartoni perché  è faticoso e si esce da un turno di cartoni animati come se ci fosse passata addosso una valanga,

però poi la soddisfazione è tanta.

Esiste una differenza tra doppiaggio per un film, una serie, un cartone oppure no?

Il cartone è in assoluto quello più faticoso, ma il punto è che tutto ciò che viene doppiato è fatto da attori che sono più bravi o meno bravi;

doppiare un film dove un attore è bravo è una passeggiata perché l’attore già ci conduce per mano.

Se si doppiano personaggi che parlano lingue come il cinese, il giapponese, il coreano, la difficoltà aumenta?

Si, le lingue come il cinese o giapponese, il fiammingo sono davvero complicate, ma per me lo è anche il francese.

Non me ne vogliano i francesi che realizzano commedie meravigliose che io spesso ho doppiato

ma non riesco a stare al passo dei francesi che sono delle mitragliatrici.

I giapponesi, i cinesi   emettono i suoni ed è davvero difficile seguirli nonostante sentiamo sempre in cuffia

perché comunque abbiamo una cuffia anche mentre incidiamo che ci dà la possibilità di attaccare al momento giusto di finire al momento giusto e di seguire il ritmo dell’attore.

Sicuramente è molto, molto, molto più complicato.

Come è cambiato il mestiere con la pandemia?

Beh il mestiere con la pandemia è cambiato. Io, in tempi non sospetti, mi sono creato nel mio appartamento una stanza dei giochi in realtà dentro ci sono gli strumenti perchè suono  e

l’ho adibita a sala di incisione; è chiaro che non posso fare doppiaggio da casa però per esempio gli audiolibri, gli spot della RAI e tutti gli spot nazionali e internazionali li registro da casa.

Il lavoro è cambiato perché ormai non lavoriamo più  in coppia, siamo sempre da soli in sala,

quando finiamo il nostro turno entra un altro collega trascorso almeno un quarto d’ora e dopo la sanificazione.

Non c’è più rapporto, è aumentata la difficoltà ed è richiesta molta più attenzione, molto più ascolto da parte del doppiatore a quello che ha fatto

e che consegneremo al collega che verrà dopo di noi.

Lei è di Napoli trova i giovani di questa città più dotati, da un punto di vista artistico,  o come gli altri?

ll popolo napoletano è un popolo che ha un grande orecchio, ha un senso dell’arte, una teatralità immensa.

Io definisco noi napoletani le formiche del mondo perché siamo dappertutto nel cinema, nella televisione, nel doppiaggio.

Siamo un popolo geniale probabilmente perché siamo il risultato di tante commistioni di culture siamo stati dominati da turchi, spagnoli francesi.

Sono convinto della loro, delal nostra, marcia in più ma napoletani sono indolenti, per loro perdere l’accento è una cosa dolorosissima ma invece l’accento va perso.

Il mio maestro Renato Cortesi mi diceva tu hai avuto davvero la capacità di sciacquare i panni in Arno e non è una capacità, ma è un impegno.

Il dialetto è una cosa che considero, sono fiero di essere napoletano e non si deve cancellare il proprio dialetto,

ma si deve imparare a parlare anche un altro modo conoscendo gli accenti della lingua italiana. In ogni caso i napoletani hanno sicuramente una marcia in più.

it capitolo2

IT Capitolo 2 il film di Andy Muschietti con la voce di Iansante su Italia 1

IT Capitolo 2, il film horror del 2019 di Andy Muschietti con James McAvoy, Bill Skarsgård, Jessica Chastain e Bill Hader va in onda questa sera su Italia 1.

it capitolo 2 Christian Iansante è la voce di Henry Bowers che nel film è Teach Grant.

In It capitolo due  il male risorge a Derry quando il regista Andy Muschietti

riunisce il Club dei Perdenti – giovani e adulti – con un ritorno a dove tutto ebbe inizio.

It capitolo due  è il sequel del grande successo di critica e box office del 2017 “IT“,

sempre firmato da Muschietti, capace di incassare oltre 700 milioni di dollari a livello globale.

Poiché ogni 27 anni il male torna a manifestarsi nella cittadina di Derry, nel Maine,It capitolo due riunisce i personaggi divenuti adulti,

e che da tempo hanno intrapreso strade diverse, a distanza di trent’anni dagli eventi del primo film.

James McAvoy  interpreta Bill; la nominata all’Oscar Jessica Chastain  è Beverly; Bill Hader ritrae Richie; Isaiah Mustafa  è Mike; Jay Ryaninterpreta Ben;

James Ransone  è Eddie, e Bill Skarsgård interpreta il protagonista Pennywise, Andy Bean è Stanley.

Muschietti dirige il film da una sceneggiatura di Gary Dauberman basata sul romanzo IT di Stephen King.

Barbara Muschietti, Dan Lin e Roy Lee sono i produttori del film.

Marty Ewing, Seth Grahame-Smith e David Katzenberg sono i produttori esecutivi di It capitolo due

Checco Varese è il direttore della fotografia,  Paul D. Austerberry è lo scenografo,  il montatore è Jason Ballantine  e il costumista è, il nominato all’Oscar, Luis Sequeira.

It capitolo due   è una produzione New Line Cinema, distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

CURIOSITÀ

La cosa più strana riguarda  Bill Skarsgård  che può effettivamente muovere gli occhi in due direzioni diverse come avviene nel film.

Bill Skarsgård ha dichiarato in un’intervista che anche dopo che le riprese si erano concluse, aveva avuto incubi su Pennywise.

In questi incubi combatteva Pennywise proprio come fanno i personaggi del film.

Xavier Dolan ha detto al regista “Farò tutto quello che vuoi, essere la maniglia della porta, il pomello della porta, la tenda, qualunque cosa io possa fare in questo film”

pur di convincerlo a farlo entrare nel cast e in effetti è stato scelto come Adrian Mellon.

James McAvoy si è ferito realmente durante le scene di combattimento del suo personaggio con Pennywise, subendo un doppio stiramento alla coscia.

Il sangue finto con cui viene ricoperta Jessica Chastain era composto da un agente addensante chiamato metilcellulosa e colorante rosso.

Il romanzo originale di Stephen King è composto da 1.138 pagine.

IT Capitolo 2 segna il quarantasettesimo adattamento cinematografico di Stephen King.

IT Capitolo 2 segna l’ottavo adattamento cinematografico di Stephen King distribuito dalla Warner Brothers.

I sette film precedenti sono Shining (1980), Creepshow (1982), Cujo (1983), Il miglio verde (1999), Cuori in Atlantide (2001), L’acchiappasogni (2003) e IT (2017).

Il nono film che segue è Doctor Sleep (2019).

Lo scrittore Stephen King interpreta il gestore del banco dei pegni dove Bill compra la sua vecchia bicicletta.

Il regista e attore Peter Bogdanovich interpreta un cameo, è il regista del film basato sul libro di Bill.

Andy Muschietti,regista del film,  interpreta un cameo: è il cliente nella farmacia dove Eddie adulto ritira la sua prescrizione presso la farmacia di Keene, sullo sfondo a sinistra dello schermo.

Il finale di IT Capitolo 2 è diverso dal libro, in quanto Pennywise si rivela essere un ragno femmina nella sua forma reale per gli umani e

il Club dei perdenti deve distruggere tutte le uova che sono state deposte perché stanno per schiudersi.

4500 galloni di sangue finto (oltre 17.000 litri) sono stati utilizzati nella scena del bagno di Beverly, un record mondiale per una produzione cinematografica.

I genitori di Mike Hanlon non muoiono in un incendio nel romanzo di Stephen King.

C’è una teoria secondo cui Dean, il ragazzino che Bill ha cercato di proteggere da Pennywise, non

Il finale di IT Capitolo 2 ha alcune sorprendenti somiglianze con il finale del gioco per Super Nintendo, Super Metroid

IT Capitolo 2 costato 79 milioni ne ha incassati nel mondo circa 473, circa 228 milioni in meno dell’incasso globale del primo capitolo (701 milioni).

Con il precedente IT (2017) e questa seconda parte, il franchise cinematografico di IT ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, diventando uno dei franchise horror di maggior successo di tutti i tempi.

 

remi

Remi è il film diretto da Antoine Blossier in onda su Rai 1 con la voce di Angelo Maggi

Remi è il film scelto da Rai 1 per l’8 dicembre 2021 in prima serata e in prima visione.

remi Remi  è l’adattamento del romanzo Senza Famiglia di Hector Malot.

Il film del 2018 è diretto da Antoine Blossier e scritto da Cedric Iland e Nadia Khamlichi.

Angelo Maggi è la voce di Simon Armstrong che nel film è il  signor Driscoll.

Remi racconta le avventure del piccolo Remi e la sua vita al fianco del musicista girovago Vitalis e dei suoi inseparabili compagni: il fedele cane Capi e la scimmietta Joli-Coeur.

Un emozionante viaggio attraverso la Francia, fatto di incontri e nuove amicizie che porteranno Remi a scoprire le sue vere origini.

CURIOSITÀ

In Italia il film ha incassato 304 mila euro, nel mondo ha incassato 7,4 milioni di dollari.

Per scegliere il protagonista il regista ha provinato circa quattrocento bambini;

Maleaume Paquin, il bimbo prescelto, è stato il quindicesimo provinato da Antoine Blossier .

Per prepararsi alle riprese ha lavorato con un coach.

La cosa più difficile per lui, al suo debutto al cinema, è stato riuscire nelle scene in cui il suo personaggio piange.

Darkness, il Border Collie che interpreta Capi, è un vero cane da circo:

è abituato a fare i numeri che recita nel film negli spettacoli di strada e ha una forte complicità con il suo padrone.

“Sans famille” (pubblicato per la prima volta nel 1878) è il romanzo da cui è tratto il film.

Nel romanzo sono narrati gli accadimenti di quattro anni ridotti da Blossier ad un solo anno.

“Sans famille” si concentra su un bambino abbandonato (Rémi) venduto dai suoi genitori adottivi a un musicista itinerante (Vitalis).

Al suo fianco imparerà la dura vita dell’acrobata e canterà per guadagnarsi il pane.

Accompagnato dal fedele cane Capi e dalla scimmietta Joli-Coeur, il suo lungo viaggio attraverso la Francia,

fatto di incontri, amicizie e aiuto reciproco, lo conduce al segreto delle sue origini…

Il libro in due volumi è stato adattato più volte al cinema e in tv

La sequenza della tempesta in Inghilterra è stata girata in studio per tre giorni. Era una scena complicata da affrontare.

“Il 18 aprile 2017, Antoine Blossier e la sua squadra iniziano le riprese a Penne, Cordes-sur-Ciel, Castelnau-de-Montmiral, Albi, Tolosa, Castelnaudary nella regione dell’Occitania e

sull’Aubrac a beneficio di paesaggi e laghi passando per La cascata Déroc in Occitania prima di tornare a maggio,

a Parigi e poi presso lo studio Épinay a Épinay-sur-Seine fino al 7 luglio 2017.