Chief of War la serie con Jason Momoa protagonista, regista, ideatore, produttore doppiato da Francesco De Francesco

chief of war

Chief of War  è la serie tv  in nove episodi ideata Thomas Paʻa Sibbett e Jason Momoa che dirige alcuni degli episodi mentre altri hanno la regia di  Justin Chon.

chief of war La seri va in onda su Apple TV+ in Italia, con un doppio episodio iniziale seguito da una nuova puntata ogni venerdì fino al 19 settembre .

I produttori esecutivi sono:

Thomas Paʻa Sibbett, Jason Momoa, Doug Jung, Peter Chernin, Jenno Topping, Brian Andrew Mendoza.

Il cast, prevalentemente polinesiano per garantire autenticità culturale, è formato da:

Jason Momoa, Kaina Makua, Temuera Morrison, Luciane Buchanan

Completano il cast:

Cliff Curtis, Te Ao o Hinepehinga, Moses Goods, Siua Ikale’o, Brandon Finn, James Udom, Mainei Kinimaka, Te Kohe Tuhaka, Benjamin Hoetjes .

Francesco De Francesco è la voce italiana di Jason Momoa che nella serie è il protagonista

Chief of War racconta le complesse vicende del guerriero-nobile Kaʻiana, interpretato da Momoa, il primo aliʻi hawaiano a viaggiare in Cina, Filippine e Nord America.

Tornato alle isole, inizialmente appoggia Kamehameha I, ma finisce per tradirlo e schierarsi con altri capi, fino alla sua morte nella battaglia di Nuʻuanu nel 1795.

 

I dialoghi sono in larga parte Ōlelo Hawai‘i (lingua hawaiana), con consulenza culturale, linguisti e artigiani locali: navi, abiti, oggetti e rituali rispettano la tradizione storica hawaiana.

Momoa ha chiamato suo padre Joseph a interpretare una piccola scena in cui suona una conchiglia—a suggello simbolico del legame affettivo e culturale personale alla storia.

Luciane Buchanan ha raccontato di aver indossato una parrucca ricreata per rispettare le caratteristiche polinesiane, ottenendo il ruolo dopo l’audizione via Zoom.

 

Momoa ha definito il progetto: “una realizzazione quasi nata dal destino, incarnare il peso e l’onore di interpretare i propri antenati”.

Sulle difficoltà nel fare la serie Momoa ha aggiunto: «È stato sfiancante. Senza giri di parole: decisamente sfiancante soprattutto perché ricopro più ruoli.

Già fare il regista è una responsabilità enorme. Devi essere al servizio della storia, del cast, della troupe.

Devi avere uno sguardo d’insieme e mantenerlo mentre interpreti il ruolo di protagonista:

magari stai girando una scena drammatica in cui devi piangere, disteso a terra, immerso nel fango.

Raggiunto l’acme, come se niente fosse ti alzi, vai al monitor e chiedi: “ce l’abbiamo?”.

Non è da tutti. Ma è stata una delle esperienze più potenti e piene della mia vita».

Thomas Pa’a Sibbett ha spiegato perché  ha impiegato ben dieci anni del suo tempo su questo progetto con Momoa:

Jason sapeva che la sua popolarità non era abbastanza grande all’epoca, e nessuno sapeva chi fossi.

Così abbiamo lavorato insieme nel corso degli anni per costruire le nostre credenziali e credibilità in modo che,

quando fosse arrivato il momento giusto, avremmo potuto presentare la storia [senza] dover implorare. Non è che la gente dicesse di no.

Ci stavamo soltanto preparando per essere in grado di reggere il peso di questa storia.