Dino Capuano: dall’Accademia del doppiaggio al personaggio in Guardiani della Galassia 3

Dino Capuano: dall’Accademia del doppiaggio al personaggio in Guardiani della Galassia 3

Come hai iniziato fare doppiaggio?

Partiamo dal presupposto che il mio è stato un percorso atipico;

di regola un doppiatore comincia molto piccolo, perché imparentato con gente che lavora nel doppiaggio

considerato che c’è sempre richiesta di bambini per i vari prodotti che ci sono.

Sono diversi, infatti, i doppiatori che hanno iniziato il loro percorso ancora prima di sapere leggere,

e molti sono diventati dei grandissimi professionisti con carriere importanti.

Altra strada per diventare doppiatore è quella che intraprendono i ragazzi dai 18 ai 25 al massimo fino ai trent’anni, ma considerati già ‘anziani’;

questi ragazzi frequentano un’accademia e fanno corsi di teatro, cosa molto importante, e poi quando si sentono pronti per affrontare i primi provini ci si butta

e se bravi i direttori del doppiaggio ti iniziano a fare lavorare.

Poi ci sono io che ho iniziato la mia preparazione a 42 anni e quindi sono outsider difatti.

Tutto è cominciato perché fui invitato ad un turno di doppiaggio da Christian Iansante per una serie di cui lui doppiava il protagonista, parlo di Walking dead, e lì mi innamorai del doppiaggio.

Un colpo di fulmine.

Vedendo che Christian aveva una scuola, l’Accademia del doppiaggio, che si occupava di preparare le persone al doppiaggio,

chiesi di partecipare al corso e lui mi sconsigliò di partecipare, in maniera molto onesta, premettendo che il percorso sarebbe stato lungo, difficile e doloroso.

In effetti così è stato anche se mi ha accompagnato sempre l’amore per questo mestiere.

 

Quali sono state le difficoltà durante il percorso?

Ho frequentato l’Accademia del doppiaggio per due anni ed i docenti hanno cercato di spiegarmi cosa è il doppiaggio tecnicamente.

All’inizio ho avuto molte difficoltà, mi sentivo inadeguato, impacciato, terrorizzato dal microfono, e a volte, ho anche pianto perché non riuscivo a esprimere quello che avevo dentro.

Piano piano nel corso del mio cammino ho cercato di rompere uno alla volta i blocchi che avevo e ho fatto sempre un passo in avanti tecnicamente.

Devo ringraziare anche Alba Bucciarelli, altra insegnante della scuola, che si occupa della dizione e della lettera interpretativa.

In realtà lei si occupa di fare capire la bellezza della parola, dell’esporre in maniera elegante, in maniera giusta quello che si legge, quello che si ha dentro.

Ricordo una volta che Christian in una intervista parlava dei fan che ammirano la voce di quel doppiatore,

ma in realtà non è la voce, il suono è relativo è il retro pensiero che è importante, è quello che noi peschiamo dentro e che attraverso la parola portiamo fuori:

è quello che affascina, che colpisce il cuore di una persona.

Questo lo diceva Christian, questo ce lo ha insegnato Alba ed è anche quello che penso io.

Ci sono doppiatori che hanno voci eufoniche, ma ci sono doppiatori che hanno voci oggettivamente brutte,

ma meravigliose al contempo e questo accade sempre per il discorso del retro pensiero

è lì il segreto trovare quel pensiero e portalo fuori, riuscire a trovare quel ponte che ci permette di comunicare in maniera giusta.

Finiti i due anni in Accademia non mi sentivo ancora pronto.

Allora ho deciso di frequentare un’altra Accademia per i due anni successivi.

Dopo di questo sono partito alla volta di Roma e mi sono dato un tempo, non si dovrebbe dare un tempo ad una persona che inizia un percorso,

ma io me lo sono dato più che altro così come riferimento.

Volevo fare almeno un turno di doppiaggio  entro sei mesi.

Ho iniziato ad assistere ai turni e dopo appena due o tre mesi avevo già fatto il primo turno. Poi è successa una cosa che nessuno si aspettava:

è arrivato il Covid e io sono tornato di nuovo in Puglia.

 

Ci parli dell’esperienza di Guardiani della Galassia 3?

Tornando a casa perché non si poteva stare più a Roma, anche perché il settore è stato chiuso per un periodo,

ma anche dopo era tutto appannaggio degli addetti ai lavori chi voleva anche soltanto avvicinarsi era impossibilitato.

Ho iniziato a collaborare con uno studio di Torino come revisore di audiolibri e nel contempo, quando la situazione è migliorata ho fatto qualche turno a Torino, ma volevo arrivare a Roma.

Per caso vedo sul sito che uno studio ha organizzato un’Accademia non per chi inizia ma per chi ha già esperienze di doppiaggio

e si poteva entrare tramite provino e c’erano borse di studio messe in campo da Netflix.

Ho fatto i provini ed ho vinto la borsa di studio e per otto mesi sono tornato a Roma dove ho conosciuto un’altra figura importante:

Claudia Catani direttrice ed attrice meravigliosa e sto frequentando il suo laboratorio teatrale sempre migliorarmi.

Ho iniziato a lavorare. Ho fatto dei piccoli turni con Claudia, un turno chiamato da Marco Guadagno,

poi mi ha richiamato di nuovo Claudia per altri lavori e poi Marco mi ha dato la possibilità dicendomi che c’era un personaggio adatto a me in Guardiani della Galassia 3

e che voleva offrirmi questa opportunità ed io l’ho presa con molta gioia.

Umilmente mi sono approcciato al personaggio molto particolare in un film che adoro.

Così ho avuto anche la possibilità di rivedere l’amato Christian ed ho avuto la soddisfazione di vedere il mio primo maestro ed è stato bello condividere questa esperienza con lui.

Sono andato recentemente a vedere il film per capire cosa avevo fatto e sono soddisfatto ed emozionato per la mia performance grazie anche a Marco Guadagno per la sua regia.

A cosa ti stai dedicando?

Da qualche giorno sono tornato da Torino dove ho fatto un turno per un personaggio di una serie, continuo a lavorare per la revisione degli audiolibri.

Anche qui ci sono persone molto valide come Patrizia Giangrand, persona eccezionale,

che mi ha fatto ‘suonare’ dato che noi doppiatori siamo come strumenti diretti dal direttore di orchestra che, se bravo, ci fa suonare al meglio delle nostre possibilità.

Al contempo non smetto mai di formarmi.