Autore: Ufficio-Stampa

doppiatore angrisano

Il doppiatore Alberto Angrisano nel segno dei grandi Maestri

Alberto Angrisano è uno dei doppiatori italiani più versatili, lo troviamo, infatti, impegnato in film italiani ed internazionali, in serie tv ed in tantissimi cartoni animati.

doppiatore angrisanoDi certo è uno dei doppiatori più interessanti anche perché, da attore, si è formato con grandi maestri.

Con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere e ci siamo immersi appieno nel mondo del doppiaggio.

 Dopo il diploma preso alla scuola di Casagrande ha lavorato con grandi interpreti come Lavia, con il quale ha esordito e Rigillo.

Cosa ha imparato da questi grandi artisti?

Ho avuto la fortuna di lavorare con Lavia per tre anni e soprattutto con Antonio Casagrande;

quest’ultimo alla fine del secondo anno di scuola mi disse: ”Alberto tu devi lavorare, lavora con noi” e così ho debuttato in uno spettacolo in una giornata molto particolare.

Fu il giorno in cui morì Stefano Satta Flores ricordo che alla fine della prima ci fu l’omaggio, con un minuto di silenzio, nei confronti di questo grandissimo artista.

Da loro ho imparato innanzitutto la disciplina perché per fare teatro ci vuole una grandissima disciplina, ci sono lunghe ore di attesa dietro le quinte.

Se si ha la fortuna di poter lavorare con grandi maestri e rubare il lavoro impari come si sta in scena.

Ho imparato il rigore, con loro ho imparato veramente come si affronta un personaggio, come lo si gestisce.

Del resto se hai la possibilità di lavorare con grandi come Lavia devi per forza imparare il mestiere altrimenti non è quello che fa per te ed è bene cambiare.

Angrisano, come è diventato doppiatore?

Avevo preso un impegno con me stesso quando  ho cominciato  a 20 anni  che se entro i 33 anni di vita non avessi avuto almeno un ruolo da coprotagonista avrei dovuto cercare altro.

Devo dire che quelli erano anni fortunati per noi teatranti, guadagnavamo tanto, ma ho anche dissipato i guadagni come accade spesso quando si è giovani.

Nel 1996 parlai con Lavia scusandomi per il fatto che non avrei continuato a lavorare con loro perché volevo un cambio di marcia e lui mi disse che conosceva bene Rodolfo Bianchi e

che mi avrebbe fissato un incontro con lui.

Quell’ incontro con Bianchi è stato per me fondamentale perché lui mi ha fatto capire come dovevo cambiare per fare il doppiatore.

Ho lavorato tanto, passo dopo passo, ora dopo ora, non guadagnando nulla se non per piccole cose, e ho cominciato a fare il doppiatore.

Sono diventato doppiatore, ovviamente, ascoltando i grandi maestri, avvalendomi anche della presenza di

una persona a cui sarò sempre molto grato che è Renato Cortesi che considero il mio maestro in assoluto.

Lui, alla sua scuola di Napoli, mi ha detto che era il mio mestiere, cucito addosso per me e, parliamo di anni in cui si doppiava ancora con videoregistratore e  con televisore.

Ho cominciato a salire i gradini e, ancora altri ce ne sono da salire, non mi considero di certo una persona arrivata,

per giungere al punto in cui sono dove sono riconosciuto ed apprezzato.

Si può intraprendere il mestiere del doppiatore senza essere attori?

Sono veramente felice di insegnare  perché considero l’insegnamento una esperienza che arricchisce sia i docenti che i discenti,

mi riferisco all’energia dei ragazzi, alla grande capacità che hanno, non tantissimi ma parecchi, di approcciare a questo mestiere.

Ma ai giovani dico che per fare questo lavoro bisogna essere attori perché il doppiaggio non è semplicemente un copia-incolla di quello che fa l’attore sullo schermo;

l’attore per fare un personaggio lo ha sentito il personaggio, ha usato una tecnica per farlo, ha un’espressività che solamente un attore di teatro o un attore in genere possono avere.

Non si può riportare semplicemente con la voce perché l’arte del doppiaggio è veramente la più difficile in assoluto.

L’attore di teatro usa i costumi, le movenze, ha la scenografia intorno, quelli che lavorano in tv hanno il trucco e parrucco,

il doppiatore, invece, non ha orpelli perciò dico che la condizione necessaria e imprescindibile è essere attori per fare i doppiatori.

Angrisano quanto è difficile dare voce ad un personaggio di un cartone animato, visto che lei ne intrepreta davvero tanti?

I cartoni animati sono, secondo me, il banco di prova più complicato per un doppiatore per due motivi perché sono cartoni e

sono sempre abbastanza come dire estremizzati, i personaggi dei cartoni sono veramente complicatissimi;

c’è la caratterizzazione del personaggio per cui la voce va sporcata in un certo modo, vanno usati dei toni bassi che non sono umani.

Mi sono divertito da morire a fare doppiaggi di cartoni perché  è faticoso e si esce da un turno di cartoni animati come se ci fosse passata addosso una valanga,

però poi la soddisfazione è tanta.

Esiste una differenza tra doppiaggio per un film, una serie, un cartone oppure no?

Il cartone è in assoluto quello più faticoso, ma il punto è che tutto ciò che viene doppiato è fatto da attori che sono più bravi o meno bravi;

doppiare un film dove un attore è bravo è una passeggiata perché l’attore già ci conduce per mano.

Se si doppiano personaggi che parlano lingue come il cinese, il giapponese, il coreano, la difficoltà aumenta?

Si, le lingue come il cinese o giapponese, il fiammingo sono davvero complicate, ma per me lo è anche il francese.

Non me ne vogliano i francesi che realizzano commedie meravigliose che io spesso ho doppiato

ma non riesco a stare al passo dei francesi che sono delle mitragliatrici.

I giapponesi, i cinesi   emettono i suoni ed è davvero difficile seguirli nonostante sentiamo sempre in cuffia

perché comunque abbiamo una cuffia anche mentre incidiamo che ci dà la possibilità di attaccare al momento giusto di finire al momento giusto e di seguire il ritmo dell’attore.

Sicuramente è molto, molto, molto più complicato.

Come è cambiato il mestiere con la pandemia?

Beh il mestiere con la pandemia è cambiato. Io, in tempi non sospetti, mi sono creato nel mio appartamento una stanza dei giochi in realtà dentro ci sono gli strumenti perchè suono  e

l’ho adibita a sala di incisione; è chiaro che non posso fare doppiaggio da casa però per esempio gli audiolibri, gli spot della RAI e tutti gli spot nazionali e internazionali li registro da casa.

Il lavoro è cambiato perché ormai non lavoriamo più  in coppia, siamo sempre da soli in sala,

quando finiamo il nostro turno entra un altro collega trascorso almeno un quarto d’ora e dopo la sanificazione.

Non c’è più rapporto, è aumentata la difficoltà ed è richiesta molta più attenzione, molto più ascolto da parte del doppiatore a quello che ha fatto

e che consegneremo al collega che verrà dopo di noi.

Lei è di Napoli trova i giovani di questa città più dotati, da un punto di vista artistico,  o come gli altri?

ll popolo napoletano è un popolo che ha un grande orecchio, ha un senso dell’arte, una teatralità immensa.

Io definisco noi napoletani le formiche del mondo perché siamo dappertutto nel cinema, nella televisione, nel doppiaggio.

Siamo un popolo geniale probabilmente perché siamo il risultato di tante commistioni di culture siamo stati dominati da turchi, spagnoli francesi.

Sono convinto della loro, delal nostra, marcia in più ma napoletani sono indolenti, per loro perdere l’accento è una cosa dolorosissima ma invece l’accento va perso.

Il mio maestro Renato Cortesi mi diceva tu hai avuto davvero la capacità di sciacquare i panni in Arno e non è una capacità, ma è un impegno.

Il dialetto è una cosa che considero, sono fiero di essere napoletano e non si deve cancellare il proprio dialetto,

ma si deve imparare a parlare anche un altro modo conoscendo gli accenti della lingua italiana. In ogni caso i napoletani hanno sicuramente una marcia in più.

it capitolo2

IT Capitolo 2 il film di Andy Muschietti con la voce di Iansante su Italia 1

IT Capitolo 2, il film horror del 2019 di Andy Muschietti con James McAvoy, Bill Skarsgård, Jessica Chastain e Bill Hader va in onda questa sera su Italia 1.

it capitolo 2 Christian Iansante è la voce di Henry Bowers che nel film è Teach Grant.

In It capitolo due  il male risorge a Derry quando il regista Andy Muschietti

riunisce il Club dei Perdenti – giovani e adulti – con un ritorno a dove tutto ebbe inizio.

It capitolo due  è il sequel del grande successo di critica e box office del 2017 “IT“,

sempre firmato da Muschietti, capace di incassare oltre 700 milioni di dollari a livello globale.

Poiché ogni 27 anni il male torna a manifestarsi nella cittadina di Derry, nel Maine,It capitolo due riunisce i personaggi divenuti adulti,

e che da tempo hanno intrapreso strade diverse, a distanza di trent’anni dagli eventi del primo film.

James McAvoy  interpreta Bill; la nominata all’Oscar Jessica Chastain  è Beverly; Bill Hader ritrae Richie; Isaiah Mustafa  è Mike; Jay Ryaninterpreta Ben;

James Ransone  è Eddie, e Bill Skarsgård interpreta il protagonista Pennywise, Andy Bean è Stanley.

Muschietti dirige il film da una sceneggiatura di Gary Dauberman basata sul romanzo IT di Stephen King.

Barbara Muschietti, Dan Lin e Roy Lee sono i produttori del film.

Marty Ewing, Seth Grahame-Smith e David Katzenberg sono i produttori esecutivi di It capitolo due

Checco Varese è il direttore della fotografia,  Paul D. Austerberry è lo scenografo,  il montatore è Jason Ballantine  e il costumista è, il nominato all’Oscar, Luis Sequeira.

It capitolo due   è una produzione New Line Cinema, distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

CURIOSITÀ

La cosa più strana riguarda  Bill Skarsgård  che può effettivamente muovere gli occhi in due direzioni diverse come avviene nel film.

Bill Skarsgård ha dichiarato in un’intervista che anche dopo che le riprese si erano concluse, aveva avuto incubi su Pennywise.

In questi incubi combatteva Pennywise proprio come fanno i personaggi del film.

Xavier Dolan ha detto al regista “Farò tutto quello che vuoi, essere la maniglia della porta, il pomello della porta, la tenda, qualunque cosa io possa fare in questo film”

pur di convincerlo a farlo entrare nel cast e in effetti è stato scelto come Adrian Mellon.

James McAvoy si è ferito realmente durante le scene di combattimento del suo personaggio con Pennywise, subendo un doppio stiramento alla coscia.

Il sangue finto con cui viene ricoperta Jessica Chastain era composto da un agente addensante chiamato metilcellulosa e colorante rosso.

Il romanzo originale di Stephen King è composto da 1.138 pagine.

IT Capitolo 2 segna il quarantasettesimo adattamento cinematografico di Stephen King.

IT Capitolo 2 segna l’ottavo adattamento cinematografico di Stephen King distribuito dalla Warner Brothers.

I sette film precedenti sono Shining (1980), Creepshow (1982), Cujo (1983), Il miglio verde (1999), Cuori in Atlantide (2001), L’acchiappasogni (2003) e IT (2017).

Il nono film che segue è Doctor Sleep (2019).

Lo scrittore Stephen King interpreta il gestore del banco dei pegni dove Bill compra la sua vecchia bicicletta.

Il regista e attore Peter Bogdanovich interpreta un cameo, è il regista del film basato sul libro di Bill.

Andy Muschietti,regista del film,  interpreta un cameo: è il cliente nella farmacia dove Eddie adulto ritira la sua prescrizione presso la farmacia di Keene, sullo sfondo a sinistra dello schermo.

Il finale di IT Capitolo 2 è diverso dal libro, in quanto Pennywise si rivela essere un ragno femmina nella sua forma reale per gli umani e

il Club dei perdenti deve distruggere tutte le uova che sono state deposte perché stanno per schiudersi.

4500 galloni di sangue finto (oltre 17.000 litri) sono stati utilizzati nella scena del bagno di Beverly, un record mondiale per una produzione cinematografica.

I genitori di Mike Hanlon non muoiono in un incendio nel romanzo di Stephen King.

C’è una teoria secondo cui Dean, il ragazzino che Bill ha cercato di proteggere da Pennywise, non

Il finale di IT Capitolo 2 ha alcune sorprendenti somiglianze con il finale del gioco per Super Nintendo, Super Metroid

IT Capitolo 2 costato 79 milioni ne ha incassati nel mondo circa 473, circa 228 milioni in meno dell’incasso globale del primo capitolo (701 milioni).

Con il precedente IT (2017) e questa seconda parte, il franchise cinematografico di IT ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, diventando uno dei franchise horror di maggior successo di tutti i tempi.

 

remi

Remi è il film diretto da Antoine Blossier in onda su Rai 1 con la voce di Angelo Maggi

Remi è il film scelto da Rai 1 per l’8 dicembre 2021 in prima serata e in prima visione.

remi Remi  è l’adattamento del romanzo Senza Famiglia di Hector Malot.

Il film del 2018 è diretto da Antoine Blossier e scritto da Cedric Iland e Nadia Khamlichi.

Angelo Maggi è la voce di Simon Armstrong che nel film è il  signor Driscoll.

Remi racconta le avventure del piccolo Remi e la sua vita al fianco del musicista girovago Vitalis e dei suoi inseparabili compagni: il fedele cane Capi e la scimmietta Joli-Coeur.

Un emozionante viaggio attraverso la Francia, fatto di incontri e nuove amicizie che porteranno Remi a scoprire le sue vere origini.

CURIOSITÀ

In Italia il film ha incassato 304 mila euro, nel mondo ha incassato 7,4 milioni di dollari.

Per scegliere il protagonista il regista ha provinato circa quattrocento bambini;

Maleaume Paquin, il bimbo prescelto, è stato il quindicesimo provinato da Antoine Blossier .

Per prepararsi alle riprese ha lavorato con un coach.

La cosa più difficile per lui, al suo debutto al cinema, è stato riuscire nelle scene in cui il suo personaggio piange.

Darkness, il Border Collie che interpreta Capi, è un vero cane da circo:

è abituato a fare i numeri che recita nel film negli spettacoli di strada e ha una forte complicità con il suo padrone.

“Sans famille” (pubblicato per la prima volta nel 1878) è il romanzo da cui è tratto il film.

Nel romanzo sono narrati gli accadimenti di quattro anni ridotti da Blossier ad un solo anno.

“Sans famille” si concentra su un bambino abbandonato (Rémi) venduto dai suoi genitori adottivi a un musicista itinerante (Vitalis).

Al suo fianco imparerà la dura vita dell’acrobata e canterà per guadagnarsi il pane.

Accompagnato dal fedele cane Capi e dalla scimmietta Joli-Coeur, il suo lungo viaggio attraverso la Francia,

fatto di incontri, amicizie e aiuto reciproco, lo conduce al segreto delle sue origini…

Il libro in due volumi è stato adattato più volte al cinema e in tv

La sequenza della tempesta in Inghilterra è stata girata in studio per tre giorni. Era una scena complicata da affrontare.

“Il 18 aprile 2017, Antoine Blossier e la sua squadra iniziano le riprese a Penne, Cordes-sur-Ciel, Castelnau-de-Montmiral, Albi, Tolosa, Castelnaudary nella regione dell’Occitania e

sull’Aubrac a beneficio di paesaggi e laghi passando per La cascata Déroc in Occitania prima di tornare a maggio,

a Parigi e poi presso lo studio Épinay a Épinay-sur-Seine fino al 7 luglio 2017.

lavagnino voci nell'pmbra

Voci nell’ombra: Andrea Lavagnino in lizza per l’anello d’oro

Voci nell’Ombra il festival internazionale del doppiaggio giunge alla sua XXII edizione e si svolgerà dall’8 al 12 dicembre 2021 a Genova e a Savona.

voci nell'ombraQuest’anno il festival, fondato nel 1996 da Claudio G. Fava e Bruno Astori,

è dedicato a Ludovica Modugno, attrice e doppiatrice scomparsa lo scorso ottobre.

Sono state ufficializzate le 18 nomination di questa edizione di

Voci nell’Ombra il Festival internazionale del doppiaggio e

c’è grande attesa per il premio Anello d’oro a cui concorre Andrea Lavagnino.

Di seguito le nomination dell’edizione 2021 di Voci nell’ombra:

Miglior voce maschile: Andrea Lavagnino per Álvaro Morte (Sergio Marquina / Salvador Martin ‘il professore’) in La casa di carta,

Mino Caprio per Martin Short (Oliver Putnam) in Only Murders in the Building e

Manuel Meli per Freddie Highmore (Shaun Murphy) in The Good Doctor.

Nella categoria Cinema – miglior doppiaggio generale sono stati scelti

Carlo Cosolo per Dune,

Alessandro Rossi per The Father – Nulla è come sembra e

Marco Guadagno per Black Widow.

Per la sezione miglior voce femminile le nomination sono quelle di Tiziana Avarista per Candela Peña (Rosa) in Il matrimonio di Rosa,

Ilaria Latini per Amy Adams (Bev Vance) in Elegia americana,

Lucrezia Marricchi per Abigail Bresli (Allison Baker) in La ragazza di Stillwater.

Miglior voce maschile: Stefano De Sando per Gary Oldman,

Antonio Sanna per Stanley Tucci (Tusker Mulliner) in Supernova,

Alex Polidori per Timothée Chalamet (Paul Atreides) in Dune.

Per la sezione Televisione, nomination per il miglior doppiaggio generale di

Laura Boccanegra per Billions, Lucio Saccone per La casa di carta e

Federico Zanandrea per American Rust – Ruggine americana.

Per la sezione Miglior voce femminile sono state nominate Chiara Colizzi per Nicole Kidman

(Masha Dmitrichenko) in Nine Perfect Strangers,

Rossella Acerbo per Reese Witherspoon (Bradley Jackson) in The Morning Show,

Valentina Favazza per Emily Wickersham (Eleanor “Ellie” Bishop) in Ncis – Unità anticrimine.

“Voci nell’Ombra” è stata la prima manifestazione italiana dedicata al doppiaggio contribuendo in modo determinante a valorizzare le grandi voci del doppiaggio italiano.

Tra i molti nomi premiati: Omero Antonutti, Elio Pandolfi, Licia Maglietta, Micaela Esdra, Angelo Maggi, Silvia Pepitoni, Roberto Chevalier, Francesco Pannofino,

Giuppy Izzo, Fiamma Izzo, Carla Signoris, Luca Ward, Maria Pia Di Meo, Rodolfo Bianchi, Dario Penne, Nikita Mikalkoff, Ferruccio Amendola, Rita Savagnone,

Massimo Lopez, Michele Kalamera, Silvio Soldini, Tullio Solenghi, Cesare Barbetti, Peppino Rinaldi, Claudio Bisio, oltre alla stessa Ludovica Modugno.

“Il nostro festival– dice Tiziana Voarino, direttrice di “Voci nell’Ombra” – volto alla dinamica del rinnovamento e dell’attualizzazione, è sempre in crescita.

Attento alle esigenze e ai nuovi scenari del settore, anche in relazione all’evoluzione delle tecnologie e delle piattaforme di visione, alle necessità di fruibilità on line,

pronto a implementare l’attenzione sull’accessibilità agli audiovisivi.

 Proiettati verso l’internazionale non tralasciamo il territorio: sono oltre cento le collaborazioni e indubbia è la testimonianza della sua forte e voluta promozione”.

BRAVEN

Braven – il coraggioso su Italia 1 con le voci di De Francesco e Iansante

Braven – il coraggioso è la pellicola  con  Jason Momoa, Garret Dillahunt, Jill Wagner, Stephen Lang diretti da Lin Oeding questa sera va in onda su Italia 1.

braven il coraggioso Braven – il coraggioso  è un film del 2018 distribuito da Eagle Pictures.

La voce di Jason Momoa è, come sempre, quella del nostro Francesco De Francesco.

Christian Iansante è la voce di Zahn McClarnon che nel film interpreta Hallett.

Joe Braven (Jason Momoa) è un umile taglialegna nella frontiera tra Stati Uniti e Canada.

Suo padre Linden (Stephen Lang), affetto da demenza, entra in una rissa da bar per aver scambiato una donna per sua moglie.

Dopo questo evento Joe ne esce sconvolto e decide di trascorrere un po’ di tempo con suo padre e sua figlia Charlotte (Sasha Rossof) nella loro appartata baita di montagna.

Un gruppo di trafficanti di droga, a seguito di un incidente che ha raggiunto non soltanto i media

ma anche l’orecchio del loro padrone e signore della droga Kassen (Garret Dillahunt),

nascondono il carico di cocaina proprio nella baita.

Il casolare viene circondato da criminali, la famiglia è in pericolo e Joe farà di tutto per proteggerla.

Curiosità:

Il film è uscito al cinema nel 2018 in pochissimi mercati incassando solo 823 mila dollari.

In Italia il film è arrivato direttamente in home video e poi direttamente in televisione

jason Momoa è anche il protagonista di Aquaman film dei rceord

Steven Lang e Jason Momoa hanno recitato insieme nel reboot di Conan il Barbaro.

Jason Momoa e Jill Wagner hanno recitato entrambi in Stargate: Atlantis, dove Jason ha interpretato il membro principale del cast Ronon Dex.

Jason Mamoa e Zahn McClarnon appaiono insieme anche nella serie tv Frontier.

Le musiche originali del film sono di Ohad Benchetrit e Justin Small anche autori della colonna sonora di Road To Paloma, quest’ultimo diretto e interpretato da Jason Momoa.

La colonna sonora include il brano “Mississippi Queen” di Radio Birds.

squid game

Squid Game arriva il doppiaggio italiano con Francesco De Francesco

Squid Game: non si arresta l’onda lunga del successo della serie targata Netflix.

Squid gameSquid Game è  arrivata in streaming lo scorso 17 settembre,

ed è stata per Netflix un vero successo inatteso.

In Squid Game 456 concorrenti disperati gareggiano gli uni contro gli altri in vari giochi per bambini

nel tentativo di sopravvivere e vincere il montepremi di 45,6 miliardi di won.

La serie in quattro settimane ha conquistato la cifra record di 142 milioni di account superando gli 82 milioni di Bridgerton.

In Italia il successo è stato anche maggiore, parliamo infatti di un primo posto nella Top 10 di Netflix, la classifica dei contenuti più visti sul servizio, conservato per oltre 60 giorni.

La cosa incredibile è che la serie era disponibile soltanto in lingua originale, cioè coreano, e in inglese con i sottotitoli in italiano.

Ma la grande notizia è che dal 30 novembre è disponibile il doppiaggio in italiano con il nostro Francesco De Francesco che è la voce di Front man.

Il doppiaggio è già presente in tutti e nove gli episodi della serie, ed è anche segnalato chiaramente nella copertina come da prassi.

Squid Game ha portato una serie di cose con sé ed è interessante farle conoscere:

in google trends i termini utilizzati nella serie sono stati i più ricercati per settimane, penso a won” e “won euro”, e su Amazon sono arrivati i gadget della serie che sono andati letteralmente a ruba.

Anche in Squid Game, come normale che sia, il doppiaggio italiano ha trasformato  alcune cose già celebri della serie; come il gioco “red light green light” che è diventato “un, due, tre stella”.

Netflix si dimostra, ancora una volta, molto brava a valorizzare i prodotti:

non dimentichiamo il successo de La casa de papel il cui epilogo ci sarà il 3 dicembre di cui è stato già annunciato uno spin off,

annunciato peraltro dal nostro Andrea Lavagnino, sulla figura molto amata di Berlino.

Altra buona notizia l’ha data il regista e sceneggiatore Hwang Dong-hyuk che ha confermato che Squid Game avrà una seconda stagione.

Non è stato facile per lo sceneggiatore e regista confezionare la serie, sembra che lo abbia fatto in nove anni, ma il successo è arrivato dopo le prime visualizzazioni.

Per il futuro ci auguriamo che il livello della seria sia come regia, che sceneggiatura resti alto.

borghetti captain T

Giorgio Borghetti vince ancora un premio per Captain T

Giorgio Borghetti vince ancora un premio come miglior attore di un corto  per “Captain T”.

Questo premio, ancora una volta condiviso con il regista del corto Andrea Walts, il doppiatore, uno dei maestri della nostra Accademia, lo ha ricevuto al Social Film Festival Artelesia di Benevento.

Nella commedia semiseria diretta da Andrea Walts, Tommaso (Giorgio Borghetti) voce di Captain T, il supereroe cinematografico più famoso del pianeta, rimane intrappolato nel suo personaggio.

borghetti e captain T

Captain T – La condanna della consuetudine  è un cortometraggio scritto e diretto da Andrea Walts

con Giorgio Borghetti, Pino Insegno, Francesco Pezzulli, Mino Caprio, Francesco Prando, Angelo Maggi con le voci di Stefano De Sando, Christian Iansante, Alessandro Rossi

Che cosa significa essere un doppiatore di successo?

Donare definitivamente la tua voce ad un’altra persona.

Scindere da se stessi uno dei tratti più personali dell’essere umano perdendone definitivamente la proprietà.

Tommaso è la voce di Captain T, il super eroe cinematografico più famoso del pianeta.

Sebbene questa sia stata la svolta definitiva della sua carriera, negli anni, film dopo film, finisce per ritorciglisi contro.

Le velleità di Tommaso erano quelle di diventare un attore, di apparire, di metterci la faccia. Il destino non ha voluto così…

 Captain T – La condanna della consuetudine  è prodotto da Italia Film Group Curci Doppiaggio e la distribuzione festivaliera è curata da Premiere Film

Il Social Film Festival Artelesia, è organizzato dall’Associazione culturale no profit “Libero

Teatro”  e nasce nel 2008 da un’idea di un giovane diversamente abile, Francesco Tomasiello.

Si propone di ricreare un felice connubio tra cinema e territorio nell’intento di valorizzare tutte le espressioni artistiche (teatro, musica, fotografia, letteratura)

e diffondere la tradizione culturale del Sannio nel mondo.

Per l’edizione di quest’anno, la tredicesima, sono stati  45 i film selezionati per il Concorso Internazionale, sui 1600 iscritti tra corto e lungometraggi, di cui 2 anteprime mondiali.

La XIII edizione  ha messo al centro il tema della Rinascenza, una ripartenza che trova nell’arte il suo strumento privilegiato:

dall’omofobia alla violenza contro le donne, dal bullismo alla lotta per diritti fondamentali, dall’immigrazione all’integrazione,

dalla solitudine alle domande sulla fine della vita,

dai conflitti mondiali alla guerra contro i lasciti della pandemia, dalla disabilità alla diversità in tutte le sue forme come espressione di bellezza e ricchezza.

Born To Raise Hell

Born To Raise Hell su Cielo con la voce di Andrea Lavagnino

Born To Raise Hell è il film di questa sera su Cielo alle 21.20.

Born To Raise Hell Born To Raise Hell è un thriller diretto da Lauro Chartrand, con Steven Seagal, Darren Shahlavi, Zoltan Butuc, D. Neil Mark, Dan Badarau, Claudiu Bleont.

Andrea Lavagnino è la voce di D. Neil Mark alias Steve.

Robert ‘Bobby’ Samuels (Steven Seagal) è un agente dell’Interpol a capo della International Drug Task Force che si occupa di contrastare il traffico illegale di droga e armi nei paesi dell’Europa orientale;

coadiuvato dal suo team di poliziotti addestrati e dal suo nuovo partner Steve (D. Neil Mark) si trova a Bucarest, in Romania, dov’è sulle tracce di alcuni criminali.

Qui vive il narcotrafficante russo Dimitri (Dan Badarau), insieme alla moglie e al figlio, che però non sospettano degli affari loschi del capofamiglia.

Di recente il boss ha stretto un affare con Costel (Darren Shahlavi), il proprietario di uno dei club più rinomati in città ed esperto in rapine domestiche.

Il criminale romeno deve ancora molti soldi al mafioso russo, il quale lo ha minacciato di morte se non si affretta a consegnarglieli.

Nel frattempo Bobby e Steve sono sulle tracce di Costel e chiedono al suo socio in affari di aiutarli nella ricerca, ma questi si rifiuta anche dopo essere stato arrestato dagli agenti. T

utto cambia quando qualcuno fa irruzione nell’abitazione di Dimitri…

Le riprese di «Born to Raise Hell» sono iniziate all’inizio del novembre 2009 al Castel Film Studios di Bucarest, e sono durate quattro settimane.

Il film è prodotto dalla Voltage Pictures con un budget di dieci milioni di dollari.

Oltre a essere protagonista, Steven Seagal è anche autore e produttore della pellicola.

La pellicola è stata pubblicata su DVD il 18 ottobre nel Regno Unito.

 

 

 

 

the ice road

L’uomo dei ghiacci -The ice road di Jonathan Hensleigh dal 2 dicembre nelle sale

L’uomo dei ghiacci -The ice road di Jonathan Hensleigh dal 2 dicembre nelle sale.

the ice roadIl film è interpretato da Liam Neeson e Laurence Fishburne, Ray McKinnon, Marcus Thomas,

Benjamin Walker e Amber Midthunder.

In una miniera di diamanti nel nord del Canada che opera sotto la continua minaccia del gas metano combustibile,

una scintilla si accende all’improvviso causando un’esplosione e lasciando un gruppo di minatori intrappolati sottoterra con solo trentasei ore di ossigeno di riserva.

Il veterano delle strade ghiacciate Mike McCann (Liam Neeson) insieme al fratello minore Gurty, un meccanico di talento colpito da afasia a causa di un infortunio di guerra,

si uniscono a una squadra frettolosamente assemblata di abili piloti di strada sul ghiaccio (Laurence Fishburne) che si imbarcano in una pericolosa missione di salvataggio.

Il loro compito è di guidare attraverso un oceano di ghiaccio sottile un camion a diciotto ruote

per consegnare le teste di pozzo di perforazione salvavita alla miniera prima che l’ossigeno si esaurisca, lasciando i minatori intrappolati senza scampo.

All’insaputa della squadra, gli operatori della miniera infiltrano un assassino tra i soccorritori al fine di sabotare la missione e impedire ai minatori di fuggire e rivelare al mondo la verità:

ovvero che la società aveva a lungo cospirato per lasciare che la miniera funzionasse in modo non sicuro per aumentare i profitti,

ignorando intenzionalmente i livelli letali di metano presenti e causando così direttamente la catastrofica esplosione.

Avevamo già lavorato con Jonathan Hensleigh in un film intitolato Kill the Irishman

dice Bart Rosenblatt, tra i produttori del film

Jonathan era alla regia del film e quindi volevamo lavorare nuovamente con lui.

Jonathan ha una grande immaginazione ed è uno sceneggiatore meraviglioso, ha scritto molti grandi film d’azione”.

 “Il pubblico è attratto da personaggi memorabili, che si tratti di un film d’azione, di un thriller o di un film drammatico.

– dice Corley, altro produttore –

Un film è fatto anche dai momenti non detti, ciò che avviene tra il dialogo e le azioni.

I più grandi film sono caratterizzati dal fatto che possiamo metterci nei panni dei protagonisti, e facciamo il tifo per loro affinché accadano cose buone a queste persone comuni”.

“In L’uomo dei ghiacci – The ice road, è protagonista un uomo che sta facendo del suo meglio per prendersi cura di suo fratello,

un uomo che ha messo la sua vita in stand-by per suo fratello, e che finalmente ottiene una pausa.

Questo è ciò che distingue L’uomo dei ghiacci – The ice road dall’essere solo la storia di un camion che corre su lastre di ghiaccio o intorno a una montagna.

Questo è ciò che rende questo film un po’ diverso, e penso che le persone saranno d’accordo con questo e lo gradiranno”, dice Corley.

 Jonathan Hensleigh afferma che è il sogno di ogni regista avere un attore come Neeson in un ruolo come questo:

“Ci sono pochi uomini di spicco nel cinema americano che sono in grado di fare quello che fa Liam,  molti possono interpretare film d’azione,

ma solo pochi hanno la levatura necessaria per farlo.

Liam ha entrambe le cose: un’enorme statura e levatura, ed è in grado di portare tutto questo anche in pellicole più commerciali come i film d’azione.

È qualcosa di abbastanza unico. Potevo solo sperare in qualcuno iconico come Liam”.

Sono attratto dalle storie che fanno emergere qualcosa dello spirito umano

-afferma Neeson –

quando parlano di uomini e donne che si trovano in situazioni intensamente pericolose.

Ho pensato che la sceneggiatura fosse davvero avvincente, ad essere onesti.

Sapevo che ci sarebbero state un sacco di cose da fare, imparare a guidare un camion a 18 ruote e cose del genere.

Fa tutto parte della preparazione”.

 

giorgio borghetti

Giorgio Borghetti vince miglior attore di un corto alla XVII edizione del Terni Film Festival

Giorgio Borghetti vince come miglior attore di un corto alla XVII edizione del Terni Film Festival.

Giorgio borghettiGiorgio Borghetti ha vinto con

Captain T – La condanna della consuetudine l’Angelo come miglior attore di un cortometraggio,

premio condiviso ex aequo con Paolo Musìo, che ha ricevuto l’Oscar del Terni Film Festival per “Il prigioniero”.

Captain T – La condanna della consuetudine  è un cortometraggio scritto e diretto da Andrea Walts

con Giorgio Borghetti, Pino Insegno, Francesco Pezzulli, Mino Caprio, Francesco Prando, Angelo Maggi con le voci di Stefano De Sando, Christian Iansante, Alessandro Rossi

Che cosa significa essere un doppiatore di successo?

Donare definitivamente la tua voce ad un’altra persona.

Scindere da se stessi uno dei tratti più personali dell’essere umano perdendone definitivamente la proprietà.

Tommaso è la voce di Captain T, il super eroe cinematografico più famoso del pianeta.

Sebbene questa sia stata la svolta definitiva della sua carriera, negli anni, film dopo film, finisce per ritorciglisi contro.

Le velleità di Tommaso erano quelle di diventare un attore, di apparire, di metterci la faccia. Il destino non ha voluto così…

 Captain T – La condanna della consuetudine  è prodotto da Italia Film Group Curci Doppiaggio e la distribuzione festivaliera è curata da Premiere Film

 

 Gli altri vincitori della XVII edizione del Terni Film Festival  sono l’ucraino “Mother of apostles” e il curdo/svizzero “Neighbours”.

Nel corso della Notte degli Angeli che ha chiuso la kermesse la “Madre degli Apostoli” di Zaza Buadze, incentrato sulla guerra tra Russia e Ucraina in corso dal 2014, si è portata a casa quattro premi:

quello per la migliore attrice, ricevuto da Natalya Polovynka, miglior colonna sonora

(Roman Grygoriv e Illia Razumeiko), Premio Signis e Gran Premio della Giuria.

“Neighbours”, diretto da Mano Khalil ha ottenuto invece l’Angelo per il miglior film e il premio della critica.

La giuria internazionale era composta quest’anno dal regista palestinese Mohammed Almughanni, la direttrice del Lago Film Fest Viviana Carlett e l’attrice Carolina D’Alatri,

la giuria Signis dal polacco Marek Lis, la francese Chantal LaRoche e il rumeno Florin Silaghi,

mentre il premio della critica è stato assegnato da Luca Cresta, Valentina Rossi e Duccio Penna.